Nel 1960 Pucci lancia i pantaloni Viva dotati di uno speciale passante elastico che rimane sotto la pianta del piede mantenendo tesa la stoffa.
Venne poi creata una variante dei fuseaux più corta, che prese il nome di "Capri", com'è tuttora chiamata, dall'omonima isola di Capri meta in quegli anni dello star system hollywoodiano che qui passava molto tempo, e che come Audrey Hepburn e Sophia Loren indossava questi capi che coprivano dal bacino fino subito sotto le ginocchia, lasciando così il resto della gamba libero.
Con l'avvento delle fibre elasticizzate, il modello con passante elastico sotto la pianta del piede (detto anche "staffa") si diffuse in ambito sportivo soprattutto nello sci, nella danza e nella ginnastica.
Leggings
È solo negli anni '70 che nascono i leggings come li conosciamo ora, ispirati ai pantaloni Capri proposti da Pucci ma presentati in una variante molto aderente e senza piede, su invenzione della stilista Patricia Field.
Ma è grazie a Madonna, che li indossò nel film Cercasi Susan disperatamente nel 1985, che si ebbe il vero boom di vendite e l'elevazione dei leggings a vero cool degli anni '80.
Sulle passerelle iniziarono a comparire altri tipi di leggings, come quelli della stilista inglese Liza Bruce che nel 1987 lanciò la moda anni '90 dei pantaloncini da ciclista per il guardaroba femminile, e dei fuseaux fluorescenti.
Come possono essere indossati i leggings
Tramontati nel corso degli anni '90, la griffe Max Mara presentò nel 2006 una collezione di miniabiti abbinati a tacchi alti e leggings neri. Da lì in poi tutte le case di moda e vari designer li hanno inseriti nelle collezioni, variandone la decorazione: jeans, tinta unita, righe o fiori, black & white, animalier maculati o zebrati, liquid in lattice aderentissimi, glitter con paillettes o colori fluo.
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